Corsi di degustazione dei vini biologici

Corsi di degustazione dei vini biologici
Marzo 2015 a Roma

giovedì 17 maggio 2012

Lambrusco in gara: la terza edizione del concorso enologico "Matilde di Canossa - Terre di Lambrusco"

Si svolgono il 17 e 18 maggio le prove sensoriali del III Concorso enologico “Matilde di Canossa - Terre di Lambrusco".

Il concorso è dedicato a segnalare i migliori Lambruschi ai consumatori ed agli operatori nelle varie tipologie di rosso e rosato, secco o semisecco, amabile o dolce, valorizzando i produttori delle quattro province coinvolte (Reggio Emilia, Parma, Modena e Mantova)


Noi del Vino Biologico ci saremo: a presto per maggiori informazioni!


Torna anche quest’anno il Concorso enologico “Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco” giunto alla sua terza edizione.


In vista delle prove sensoriali, in programma nella Sede Camerale di Mancasale (Reggio Emilia) il 17 e 18 maggio, le Aziende produttrici di Lambrusco delle province di Reggio, Parma, Modena e Mantova hanno inviato i loro campioni per prendere parte a quella che è considerata una delle più importanti manifestazioni del settore a livello nazionale.

L’obiettivo del Premio, organizzato dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia con il Patrocinio della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Reggio Emilia e del Comune di Quattro Castella, e in collaborazione con Assoenologi, A.i.s. (Associazione Italiana Sommelier) e i quattro Consorzi che operano nelle zone tipiche di produzione del Lambrusco: Consorzio per la promozione dei marchi storici dei vini reggiani, Consorzio marchio storico dei lambruschi Modenesi, Consorzio volontario per la tutela dei vini dei colli di Parma e Consorzio volontario del lambrusco mantovano Doc, è infatti quello di far conoscere in Italia e all’estero le varie tipologie e selezioni di Vino lambrusco premiando e stimolando l’attività delle Aziende al continuo miglioramento qualitativo del prodotto.

Lo scopo del Concorso – spiega il presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, Enrico Bini – è quello di promuovere in Italia e all’estero, le diverse tipologie dei nostri migliori Lambruschi. Anche in virtù del successo delle prime due edizioni sono convinto che per i produttori si tratti di una grande opportunità e di uno stimolo per le aziende vinicole al continuo miglioramento qualitativo dei loro prodotti in un mercato ancora difficile, ma fortemente competitivo”.

Il concorso si rivolge a tre categorie di vini: Vini Lambrusco frizzanti a denominazione di origine controllata (Dop), Vini Lambrusco frizzanti designati con indicazione geografica tipica (Igp) e Vini Lambrusco spumanti a denominazione di origine controllata (Dop). 

La proclamazione ufficiale dei vini premiati è prevista per il 30 giugno nella suggestiva cornice del Castello di Bianello a Quattro Castella (RE).

I vini selezionati saranno poi protagonisti di un’apposita campagna promozionale curata dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia con la partecipazione alle principali manifestazioni fieristiche di settore, in Italia e all'estero, e con la realizzazione della “Guida Terre di Lambrusco 2012”, tradotta in tre lingue.
Per informazioni: www.concorsolambrusco.it


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giovedì 3 maggio 2012

Biodegustando, i vini biologici sbarcano ad Albano Laziale

Biodegustando, i vini biologici sbarcano ad Albano Laziale
I vini biologici sbarcano anche ad Albano Laziale, una delle "capitali" dei Castelli Romani, grazie a Biodegustando, il primo corso di conoscenza e degustazione interamente dedicato ai vini bio. Il corso è organizzato da ProBio, Associazione di produttori biologici del Lazio, insieme a Biodegustando.it e al Vino Biologico.
Appuntamento per tutto il mese di maggio al Castello di Avalon di Albano Laziale!

Aggiornamento: il corso Biodegustando di Albano Laziale partirà lunedì 14 maggio 2012 e avrà il seguente calendario:
lunedì 14, 21 e 28 maggio, 4 giugno 2012
Per iscrizioni e informazioni: biodegustando@biodegustando.it


Il nuovo corso Biodegustando partirà lunedì 14 maggio 2012 ad Albano Laziale, nel ristorante Il Castello di Avalon.  Il corso, nato da un’idea del giornalista ed enologo Pier Francesco Lisi, è organizzato dall’associazione di produttori biologici ProBio in collaborazione con Biodegustando.it e con il portale web Il Vino Biologico (www.vino-biologico.it); il corso ha il patrocinio di FederBio, la Federazione nazionale dell'agricoltura biologica.

Il corso si svolgerà a maggio il lunedì sera, dalle 20,30 alle 22,30, nei giorni 14, 21 e 28 maggio, 4 giugno 2012. In una delle domeniche di maggio è prevista la visita a una delle cantine biologiche associate a ProBio.

Il corso ha normalmente il costo di 140 euro; grazie alla collaborazione con ProBio, la quota di partecipazione a carico degli iscritti è di 40 euro, da saldare interamente prima dell'inizio del corso. Il numero dei corsisti previsto è al massimo di 25 persone, per assicurare a tutti una partecipazione efficace.

L’idea è quella di offrire agli appassionati un quadro completo del settore dei vini biologici in Italia; saranno inoltre fornite le nozioni essenziali per la degustazione del vino.
Il corso sarà  incentrato sulla degustazione di 12 vini biologici del Lazio (tre per ogni serata), scelti tra le produzioni delle aziende biologiche associate a ProBio.
Le lezioni e le degustazioni saranno tenute da Pier Francesco Lisi, giornalista ed enologo, esperto di vini biologici. La scelta dei vini coprirà le diverse tipologie: bianchi, rossi, dessert, spumante, compresi i particolari vini senza solfiti.

Ai partecipanti saranno distribuite le dispense del corso, le schede di degustazione dei vini biologici in assaggio, un attestato di partecipazione e altro materiale sui vini biologici; all'iscrizione sarà inviato per posta elettronica l'e-book “Vino e ambiente”, a cura del Vino Biologico.

Le aziende biologiche che aderiscono a ProBio sono:

  •     Agricoltura Capodarco (Grottaferrata -Roma);
  •     Casale Mattia (Montecompatri - Roma);
  •     Riserva della Cascina (Ciampino - Roma);
  •     Donato Giangirolami (Borgo Montello - Latina);
  •     Marco Carpineti (Cori - Latina);
  •     Biosolidale Distribuzione (Guidonia - Roma).

 
Informazioni ed iscrizioni:
    Tel.  347-1836285
 

Informazioni sul corso:
    www.probiolazio.it        www.biodegustando.it


Il Castello di Avalon

Via della Stella, 4-6
Albano Laziale
Tel. 069322923
www.avalonlegend.it


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Alcune precisazioni sulla nuova normativa del vino biologico

Pubblichiamo un articolo sul vino biologico tratto dalla newsletter del CCPB, uno dei più importanti organismi italiani di controllo del biologico.
Nell'articolo vengono evidenziati alcuni aspetti del regolamento comunitario sul vino biologico, con precisazioni che riguardano sia i trattamenti fisici che l'uso di additivi e coadiuvanti. Sono sottolineati anche alcuni dubbi relativi in particolare alla produzione dell'aceto, compreso quello balsamico.

Alcuni dettagli sul vino biologico



La recente pubblicazione del Reg. CE n. 203/2012, avvenuta l'8 marzo scorso, e che va ad integrare le norme attuative per le produzioni biologiche per quanto riguarda il settore vino, è già stata trattata nel numero precedente delle news on line di CCPB. Vediamo con questo breve articolo alcuni dei dettagli principali, focalizzando l'attenzione su ciò che sarà espressamente proibito nella prossima campagna vinicola.

Già dalla lettura dei considerata emerge come il legislatore voglia tutelare il consumatore sulla "vera natura dei prodotti biologici", ed individua pertanto alcune pratiche escluse dal processo di vinificazione.
Si tratta delle pratiche di concentrazione per raffreddamento, dealcolizzazione, eliminazione dell'anidride solforosa tramite processo fisico, elettrodialisi e impiego di scambiatori di cationi; la ragione di tali esclusioni risiede nel fatto che si riconosce che queste pratiche modificano "notevolmente la composizione del prodotto al punto di poter trarre in inganno quanto alla vera natura del vino biologico".

Altre pratiche enologiche risultano soggette a restrizione, in particolare si tratta dei trattamenti termici, per i quali la temperatura non può superare i 70° C, e della filtrazione, per la quale la dimensione dei pori non può essere inferiore a 0,2 micrometri.

Più in generale, la Commissione si assume l'impegno di rivedere l'uso di alcune pratiche allo scopo di limitarle ulteriormente o di eliminarle gradualmente nell'ambito della vinificazione biologica: entro il 1° agosto 2015 saranno soggette a tali valutazioni le pratiche relative ai trattamenti termici, l'impiego di resine scambiatrici di ioni e l'osmosi inversa.

Additivi e coadiuvanti

Le uniche sostanze ammesse come additivi o coadiuvanti tecnologici sono quelle elencate nell'allegato VIII bis del Reg. CE 889/2008.
Tra queste, l'utilizzo di anidride solforosa è ammesso, con limiti inferiori rispetto ai vini convenzionali; come esempio si va da un massimo di 100 mg/litro per vini rossi con residuo zuccherino inferiore a 2 g/litro (nel convenzionale si arriva a 150 mg/litro) ad un massimo di 150 mg/litro per vini bianchi e rosè con residuo zuccherino inferiore a 2 g/litro (nel convenzionale si arriva a 200 mg/litro), altri limiti sono specificati per le altre categorie di vini e sono riportati nel citato allegato VIII bis. Relativamente all'impiego di solforosa è da evidenziare che possono essere concesse deroghe al limite massimo in funzione di condizioni meteorologiche eccezionali che causano il deterioramento delle uve, al fine di ottenere un vino di qualità comparabile a quello che si ottiene in condizioni normali.

La pubblicazione del Reg. CE 203/2012 è sicuramente un importante passo per il settore vino, atteso forse troppo a lungo, ma pone allo stesso tempo alcuni dubbi relativi a settori correlati, ad esempio quello degli aceti, per i quali sono fondamentali alcuni prodotti dell'industria enologica, quali il mosto concentrato, che si ottengono normalmente con pratiche che sono state vietate dal regolamento di cui trattasi (es. eliminazione dell'anidride solforosa tramite procedimenti fisici e uso di trattamenti termici superiori a 70°C). La speranza è che non si debba attendere altri 20 anni per trovare le soluzioni necessarie.

Roberto Setti
Responsabile Ufficio Tecnico e Assicurazione Qualità - CCPB srl


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mercoledì 2 maggio 2012

Da Caldirola la nuova linea di vini biologici per la grande distribuzione


Il rinnovato interesse per i vini biologici, spinto dalla nuova normativa europea sul settore, richiama l'attenzione anche di grandi aziende. E' il caso di caldirola, che ha lanciato in grande stile due vini bio, un Montepulciano d'Abruzzo Doc e un Pinot Grigio Veneto Igt, destinati alla grande distribuzione.
In attesa di assaggiare questi nuovi vini bio, salutiamo in ogni caso con favore l'attenzione alla salute e all'ambiente manifestata concretamente con questa operazione.

Da Caldirola la nuova linea bio

Quando anche il vino si fa bio: Caldirola risponde al rinnovato interesse per i vini biologici e lancia due speciali referenze, Pinot Grigio Veneto Igt e Montepulciano d’Abruzzo Doc, pensate per chi vuole accompagnare la propria alimentazione “strizzando l’occhio” alla natura.

In arrivo su tutti gli scaffali di supermercati e ipermercati la nuovissima linea Caldirolabio, attualmente proposta in due referenze: Pinot Grigio Veneto Igt e Montepulciano d’Abruzzo Doc. Un bianco e un rosso per soddisfare i gusti e le esigenze di chi predilige un’alimentazione biologica ma non per questo intende rinunciare ad un buon bicchiere di vino.

Le due nuove proposte a marchio Caldirolabio, nate in concomitanza con la definizione della normativa europea sul vino biologico, sono ottenute da vigneti coltivati secondo i criteri dell'agricoltura biologica, sotto l’attento controllo degli enti certificatori che hanno verificato le condizioni di produzione e di imbottigliamento, garantendo un prodotto che rispetta la natura e l'uomo.

Pinot Grigio Veneto Igt è un vino bianco a indicazione geografica tipica ottenuto da uve Pinot Grigio coltivate in vigneti ad agricoltura biologica nella regione Veneto. Dal colore giallo paglierino, esprime un profumo fruttato fresco ed è la scelta ideale da accompagnare ad antipasti, piatti a base di pesce e risotti.

Montepulciano d’Abruzzo Doc è un vino rosso a denominazione di origine controllata ottenuto da uve Montepulciano coltivate in vigneti ad agricoltura biologica nella regione Abruzzo. Si presenta di colore rosso intenso con riflessi violacei ed è caratterizzato da un profumo fruttato, caratteristico e persistente. Al palato è asciutto, pieno e di buon corpo. È un vino indicato con piatti saporosi, arrosti di carne e selvaggina.

Il rispetto della natura non si esprime solo dalle tecniche di coltivazione adottate.
I due nuovissimi vini bio sono entrambi imbottigliati in vetro alleggerito con tappo rigorosamente di sughero e sono “vestiti” da un’etichetta bikini, giocata sull’alternanza del bianco e del nero, che nella parte inferiore è dedicata al sostegno dei progetti di tutela delle Oasi Boschive del WWF.

Ad impreziosire ulteriormente l’etichetta, realizzata in carta FSC (Forest Stewardship Council), cioè proveniente dalla foreste controllate e gestite in modo ecosostenibile nel rispetto della normativa internazionale, l’affascinante immagine centrale che propone un originale gioco grafico in cui il tema della goccia - chiaro richiamo al vino - si unisce a quello della natura, attraverso un raffinato intreccio di forme sinuose di colore verde brillate, che saranno il filo conduttore di tutta la comunicazione.

Dal contenuto all’etichetta Caldirola esprime così tutta la sensibilità ai temi della sostenibilità. E così, accompagnare al cibo un buon bicchiere di vino nel rispetto dell’ambiente diventa possibile con un solo gesto! E la natura ringrazia.


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Un convegno sul vino biologico a Padova il 15 maggio 2012



L’Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale, BiolItalia, associazione per la promozione dei produttori biologici italiani, e Aiab Veneto organizzano il convegno: “Vino Biologico: cosa cambia dopo l’uscita del nuovo regolamento europeo”, in programma il 15 maggio 2012, alle ore 14, nell’azienda La Costigliola, a Rovolon (PD).



Il convegno si svolgerà in due momenti: una prima parte, di carattere tecnico-formativo, verterà sull’approfondimento del settore vitivinicolo dopo l’entrata in vigore del Regolamento Ue di esecuzione n. 203/2012; nella seconda parte, più conviviale, si procederà all’assaggio dei migliori vini veneti biologici.
Con l’occasione, sarà allestita all’interno della Costigliola la “Mostra dei vini veneti biologici certificati Icea”.




Tra le relazioni previste nella parte tecnica, Pier Francesco Lisi, giornalista ed enologo, parlerà delle evoluzioni del mercato dei vini biologici. I lavori saranno moderati da Lorenzo Tosi, giornalista del Sole 24 Ore.


Il programma dei lavori


14.00  Saluto delle Autorità

  • Assessore all’agricoltura Regione Veneto Regione Veneto - P.L. Perissinotto
  • Brand Manager Vinitaly Verona Fiere - E. Amadini
  • Presidente della Costigliola - L. Barbieri
  • Presidente Icea - G. Paparella
14.30 Introduzione ai lavori. Il percorso normativo: dai disciplinari al Regolamento Europeo
A. PULGA Direttore ICEA

14.45 Tecniche di produzione biologica: la situazione agricola del Triveneto
G. CALLEGARO Tecnico ICEA

15.15 Vino biologico tra realtà di cantina e nuovo regolamento europeo
C. MICHELONI AIAB

16.00 La sostenibilità ambientale nella filiera di produzione del vino biologico
P. FOGLIA Ricerca e Sviluppo ICEA

16.30 Pausa caffè

16.45 Evoluzioni del mercato del vino biologico
P.F. LISI Giornalista enologo


17.15 Esperienze di aziende certificate Icea

17.30 Dibattito

18.00 Assaggio dei vini biologici
P. RASTELLI Autore Guida ai vini bio d’Italia


Scarica programma e scheda di iscrizione (necessaria per partecipare).
Per informazioni: Icea Veneto, tel. 049-8686952; oppure Ilaria Pavan al 338-9341973.


Lo scorso 8 marzo è stato pubblicato il regolamento Ue per il vino biologico, un compromesso tra tutti gli Stati europei che permetterà di etichettare anche il vino come bio, utilizzando pure il logo europeo.

Dalla prossima vendemmia il vino, ottenuto nel rispetto di questo regolamento, potrà riportare in etichetta logo europeo del biologico già previsto per tutti gli atri prodotti. Fino ad oggi, proprio a causa dell’assenza di norme per la vinificazione biologica, le bottiglie erano prive del marchio comunitario identificativo del bio e potevano vantare esclusivamente l’indicazione “uve biologiche”.

L’Italia, già oggi, è leader nel mondo per produzione ed esportazione di vini bio. Riteniamo pertanto che questo invito sia un’opportunità per conoscere da vicino un settore di eccellenza del comparto vitivinicolo veneto.


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